Natural microbial interactions in winemaking-associated ecosystems as a tool to foster wine innovation

Acronomy: "Eco2wine"

Grant agreement ID: 101119480 

Il progetto Eco2Wine mira a fornire una nuova generazione di laureati con dottorato di ricerca per il settore vitivinicolo che saranno in grado di gestire gli ecosistemi associati alla vinificazione, proteggere e controllare la biodiversità e utilizzare questo know-how per ridurre l'insostenibilità interventi in ambienti naturali migliorando la sostenibilità del vino e la produzione di “vino naturale”. Gli ecosistemi associati alla vinificazione sono ambienti complessi in cui interazioni rilevanti più o meno stabili ed evolutive tra le specie e tra ciascuna specie e le componenti abiotiche. Negli ultimi anni la manipolazione diretta di questi ecosistemi ha acquisito un notevole interesse nella scienza del vino a causa della necessità di promuovere scelte sostenibili, socialmente rilevanti ed eco-compatibili per la produzione del vino, soddisfacendo al contempo la crescente domanda dei consumatori per stili di vino più diversificati. Per mappare meglio e sfruttare la biodiversità naturale degli ecosistemi associati alla vinificazione, la comprensione del microbiota rilevante, le varie le interazioni ecologiche all'interno di quei biota e dei meccanismi molecolari coinvolti nelle interazioni sono essenziali. Tali studi saranno permettono di descrivere come funzionano questi ecosistemi e come il loro sfruttamento intelligente può giovare al mondo del vino. Il programma formativo è suddiviso in 4 aree di interesse: ecologia del vino, innovazione del vino, impresa del vino e comunicazione delle scienze del vino.

Il consorzio comprende 9 beneficiari e 12 organizzazioni partner che possiedono competenze complementari e lavorano con successo nella ricerca sul vino.

Partecipano al progetto: Università degli Studi di Milano, Coordinatore del Progetto, e altri 8 beneficiari: Università degli Studi di Perugia, Université de Bourgogne, Università Hochschule Geisenheim, Università tecnica georgiana, Università di Lubiana; Università di Cadice e Università di Stellenbosch, nonché il Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo.

Inoltre sono coinvolte 12 organizzazioni partner che lavorano con successo nella ricerca enologica: National Wine Agency of Georgia (Georgia), Miguel Torres sa (Spain), Fundacion Rioja Salud-Frs (Spain), Winetech (South Africa), Parsec srl (Italy), Vivai Cooperativi rauscedo società cooperativa agricola (Italy),  SICAREX Beaujolais S.A.S.(France),Azienda agricola Ferghettina(Italy), Wine Company SHUMI LTD (Georgia), Izidor Petric (Slovenia), Reyneke Winery (South Africa), Communaute d'Universites et etablissements Universite Bourgogne (France)

Partenza del progetto 01 dicembre 2023 - Fine del Progetto 30 novrembre 2027

 

GreenBe

 

Project ID: 2021-1-RO01-HED-000032162

Project Title:

Green Education for Green Biotech Enterprise - GreenBe (link)

Il piano d'azione del Green Deal della UE ha l'ambizione di rendere sostenibile l'economia, promuovendo l'uso efficiente delle risorse verso un'economia pulita e circolare e ripristinando la biodiversità e riducendo l'inquinamento. L'industria verde aiuta a risolvere i problemi ambientali attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative.

Le biotecnologie,  sono uno dei settori più promettenti per sostenere la missione di sostenibilità (carbon-neutral, società digitale e circolare). Insegnare e promuovere pratiche sostenibili/verdi tra le parti interessate biotecnologiche (istruzione, startup/imprese, ONG, ecc.) è un'azione importante del Green Deal Pact.

Le università possono e dovrebbero fare di più, in particolare diventando modelli di ruolo per la società in generale nelle proprie politiche e obiettivi ambientali. Quattro istituti di istruzione superiore (IIS) sono coinvolti nel partenariato.

Tre di loro (UASVM Bucarest-Romania, UP Valencia-Spagna e UniPerugia-Italia) sono fornitori di programmi educativi biotecnologici e uno (RAU, Romania) è un'università privata che fornisce formazione aziendale. Il consorzio è affiancato da un centro di ricerca e formazione (MAICh, Grecia) accreditato come fornitore di formazione di livello master nelle aree agroalimentare e aziendale. Inoltre, una ONG rumena (CBM), orientata alla formazione professionale e alla consulenza in materia di biotecnologie e ambiente, sta completando la partnership (Partners).

 

 

Nuovi catalizzatori eterogenei per la produzione di idrogeno con reazioni di conversione (reforming) di metanolo ed etanolo.

Questa linea di ricerca riguarda la progettazione, preparazione e lo studio di catalizzatori eterogenei innovativi per la produzione di H2 mediante reazioni di conversione (reforming) di metanolo (SRM) ed etanolo (SRE). L’impiego di bio alcoli quali l’etanolo, ed in qualche misura il metanolo, ha un ruolo strategico per la possibilità di produrre idrogeno da fonti rinnovabili. Il reforming del metanolo ha un interesse centrale per la produzione d’idrogeno sufficientemente puro da alimentare le celle a combustibile con membrana a scambio protonico (PEMFC) utilizzate nell’autotrazione, mentre il reforming dell’etanolo, che produce idrogeno ed apprezzabili quantità di CO, può trovare applicazione per l’alimentazione di celle a combustibile in impianti fissi di piccola e media potenza. I catalizzatori cercati devono fornire elevate rese in idrogeno alla più bassa temperatura possibile con bassa produzione di prodotti secondari e mantenere un’elevata stabilità nel tempo con alte potenze specifiche. Importanti risultati sono già stati raggiunti utilizzando catalizzatori ottenuti da precursori lamellari idrotalcite-simili, di formula generale [M(II)1-xM(III)x(OH)2](CO3)x/2, contenenti accanto a Zn(II), o Mg(II), e Al(III) uno ione metallico riducibile con attività catalitica nel reforming del metanolo (Cu, Pt, Pd) e dell’etanolo (Co, Ni, metalli nobili). La versatilità dei composti idrotalcite-simili e le diverse procedure sintetiche consentono di ottenere materiali di differente composizione, dispersione a livello nanoscopico dei metalli, area superficiale e porosità. I precursori vengono trasformati in miscele di ossidi ed il metallo attivo ridotto. Nel caso di catalizzatori per il reforming ossidativo del metanolo si ottengono prodotti costituiti da nanoparticelle di Cu disperse su ossido di Zn e ossido di Al. Le reazioni di SRE richiedono catalizzatori a base di Ni o Co supportato su ossidi di Zn (Mg) e ossidi da Al ottenuti per calcinazione dei relativi precursori. All’interno di una rete di collaborazione scientifica, i catalizzatori vengono caratterizzati per analisi spettroscopiche, proprietà strutturali e tessiturali presso l’Università di Genova e utilizzati in reattori catalitici presso l’ Università di Napoli “Federico II”

Sviluppo di enzimi immobilizzati per ottimizzazione dei processi di pretrattamento biotecnologici.

L'importanza pratica degli enzimi, sia in sostituzione dei catalizzatori tradizionali nei processi industriali, sia come componenti di prodotti finali, sta crescendo significativamente a livello mondiale, anche in considerazione del fatto che essi sono praticamente privi di effetti dannosi sull'ambiente. Le industrie tendono infatti ad applicare sempre più processi meno pericolosi o dannosi all'ambiente, nonché a rispondere all’esigenza di prodotti a ridotto impatto ambientale. Il mercato mondiale degli enzimi è mutato sensibilmente negli ultimi anni ed è in rapida crescita: attualmente è costituito principalmente (quasi il 40%) da enzimi per detersivi (essenzialmente proteasi e lipasi), ma sta aumentando anche l’impiego degli enzimi nell'industria tessile e nei settori legati all’ambiente soprattutto per la necessità di ricorrere a materie prime rinnovabili. L’utilizzo di molti processi enzimatici è limitato soprattutto dai problemi economici correlati al costo di produzione degli enzimi e dalla possibilità di riutilizzo e conservazione degli stessi. Il gruppo di ricerca è in grado di produrre una vasta gamma di enzimi da varie fonti, ingegnerizzati per migliorarne le proprietà catalitiche e la stabilità, immobilizzati su supporti adeguati per ottenere una maggiore stabilità alle variazioni di pH o di temperatura o all’attacco di muffe e microrganismi e per renderli facilmente separabili, recuperabili e riutilizzabili in più cicli operativi (cellulasi per la digestione della cellulosa prima e dopo diversi tipi di pre-trattamento; glicoidrolasi per la catalisi stereospecifica di unità glicidiche da glicoconiugati di varia natura, amilasi, glucoamilasi ecc).